martedì 28 febbraio 2012
"Il branco non poteva capirlo, mentre continuava a girare intorno a quell'albero, fino alla sera, penzolando dalla stanchezza, smisero persino di preoccuparsi, lui non voleva perdere il momento in cui quei piccoli frutti rossi sarebbero caduti al suolo, quanto erano buoni, nessuno poteva comprenderne la sublime bontà, perché non aveva girato abbastanza attorno all'albero."
Oggi inizio citandomi da solo, questo qui sopra è lo stato del mio Facebook di questa mattina. In realtà l'ho scritto ispirato da un pensiero diverso da quello di cui parlerò in questo post, ma rileggendolo, ho trovato anche un'altra chiave di lettura che calza a pennello e quando sarete arrivati in fondo comprenderete anche voi.
Abbiamo sempre sentito parlare del fatto che il progresso vuole le sue vittime, ma abbiamo mai veramente identificato chi sono queste vittime?
Il pensiero ci va subito all'energia atomica, sicuramente un grande passo avanti per l'umanità (?), se non altro è una fonte di energia molto conveniente (?), o comunque è un qualcosa basato su delle leggi che sono state scoperte (o meglio dire comprese) da illustri scienziati del secolo scorso, leggi che hanno cambiato il modo di vedere l'universo.
Bene pensando all'energia atomica si pensa subito all'utilizzo bellico di tale energia, e ci viene in mente che le vittime siano coloro che sono morti per esplosioni nucleari, e immediatamente dopo, le vittime dei disastri naturali portati dalla difficile gestione di tale energia.
Non è capitato a noi in prima persona, quindi le vittime di quel tipo di progresso... non siamo noi.
Dopo la bomba atomica è stato inventato l'iPod.
E qui mi viene da dire "C'era una volta l'alta fedeltà".
Ecco un caso in cui le vittime del progresso siamo noi.
Noi over 30 sappiamo bene che un mp3 non suonerà mai come un CD, o meglio ancora, come un vinile.
Sappiamo bene che guardare un video su Youtube non è la stessa cosa che sedersi e gustarsi un concerto su un DVD o dal vivo.
Per le nuove generazioni la musica è un MP3, non esisterà più l'idea della QUALITA' del suono, perché sarà totalmente scomparsa.
Ora applicate questo discorso ad ogni singola cosa della nostra quotidianità, al cibo per esempio, ai programmi televisivi, ai videogiochi, ai libri.
Possiamo dire che il progresso genera ignoranza?
Possiamo dire che avere le cose facilmente fa perdere significato a ciò che abbiamo?
Una volta comprare un disco dava una certa soddisfazione, scoprire come sono le tracce, quale è più bella, quale meno, parlarne con gli amici. Ora prima me lo ascolto in MP3 o peggio ancora su Youtube con le pubblicità che scorrono e le foto delle vacanze di non so chi, poi bene che va compro solo i brani che mi piacciono su iTunes. E la soddisfazione? Dov'è finita?
Non vogliamo essere pessimisti, pensiamo anche che c'è ancora chi compra musica, c'è chi non mangia da Mc Donald (se non per necessità), c'è chi un film va a vederlo al cinema e non aspetta che si trovi il torrent con l'audio monofonico sulla rete.
Ma c'è chi non avrà scelta, c'è chi non saprà mai cosa significa ascoltare un vinile o anche un cd, c'è chi non potrà scegliere una pizza napoletana ma amerà Mac Donald, perché è stato deciso così.
E così via per tante altre cose. Non dimentichiamo certo quante cose utili e che più che migliorare, ci hanno salvato la vita, frutto del progresso... ma le vittime del progresso? Sempre noi, dal primo all'ultimo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

0 commenti:
Posta un commento